Armocromia: le stagioni sulla nostra pelle

Uno degli studi più “in” del momento, per scoprire quali sono i colori che si armonizzano meglio al mix cromatico della pelle e fare del colore un vero e proprio alleato di bellezza

Uno degli ultimi studi di bellezza e look, che sta sempre più spopolando tra le celebrities e le nuove generazioni, ecco che oggi diventa pane per tutti i denti. Uno studio che si basa, per chi ne fosse ancora estraneo, sull’analisi di una palette di colori ideale in base alle proprie caratteristiche cromatiche naturali e pigmentazione della pelle. Ecco ciò che viene comunemente denominata come “la scienza” dell’armocromia.

Sono 4 le famiglie madri di palette e colori assimilabili alle tonalità delle stagioni climatiche: primavera, estate, autunno e inverno. Ogni persona può dunque rientrare in una di queste 4 grandi famiglie, dotate ciascuna di 3 sottogruppi di appartenenza, e vedere l’immediato beneficio estetico dei propri “colori amici”.

I pilastri della “tecnica dei colori” sono essenzialmente 3:

–          il sottotono caldo o freddo

–          il valore cromatico chiaro o scuro

–          il contrasto/intensità alto o basso

Un insieme di elementi che andranno a determinare, dopo un attento e rigoroso studio, quali saranno i colori più adatti a noi. Ma non solo colori degli abiti, bensì del make up, dei capelli e degli accessori da abbinare con cura e un po’ di gusto personale. Insomma, oltre a trucco e parrucco, ecco ora un altro indicatore da tenere ben a mente quando dobbiamo andare a curare la percezione del nostro viso e della nostra immagine, specialmente nelle occasioni speciali.

COME E QUANDO NASCE LA DISCIPLINA DEI COLORI

Pensata in origine in ambito artistico come “studio dell’armonia dei colori”, nasce dall’esigenza di ideare schemi cromatici armoniosi nell’arte e nel design. Si basa sul principio dei colori complementari, ovvero dei colori opposti sulla ruota cromatica, usati per creare abbinamenti di colori piacevoli alla vista e armoniosi per la natura. Potremmo localizzare la sua nascita agli inizi del secolo scorso, quando Johannes Itten, artista svizzero e docente presso la Bauhaus School of Art in Germania, coniò il termine e sistema vero e proprio, inteso come “armonia dei colori”.

Passata poi agli studi di design, al cinema e quindi e alla moda, l’armocromia è oggi una vera e propria scienza che analizza le sfumature naturali di una persona e individua la palette che vi si accosta in maniera più armonica. Seguendo le regole di questa disciplina, negli ultimi anni, stylist e make-up artist hanno modificato la visione sull’abbinamento di forme e tonalità di colori, ma le sue origini nella moda sono molto più antiche. È uno studio che nasce infatti alla fine degli anni ’30, con il passaggio del cinema dal bianco e nero al colore e la conseguente necessità, da parte delle costumiste di Hollywood, di far risaltare le attrici, valorizzandole attraverso la scelta di abiti e make-up abbinati.

Il primo make-up artist a utilizzare e coniare il concetto di “color harmony”, è stato Max Factor nella Los Angeles di inizi ‘900, sperimentando prodotti cosmetici per l’arte cinematografica, perché avessero una buona resa in video. Gli anni ’80, in California, possono essere identificati come la culla dell’armocromia e dell’analisi del colore, dove troviamo 3 professioniste che contribuirono allo sviluppo della tecnica: Suzanne Caygill con il libro Color the essence of you e la prima accademia del colore, seguita dalla cosmetologa Bernice Kentner con il suo libro Color me a season, che portò l’attenzione sul sottotono della pelle ed infine la consultant Carol Jackson che scrisse Color me beautiful, basato sulle canoniche 4 stagioni.

Il primo libro interamente italiano in cui si parla di Armocromia, è stato invece La più bella sei tu: guida illustrata ai segreti del fascino femminile pubblicato da Mondadori nel 1998 e scritto da Maria Grazia Longhi e Grazia Barcelli. A partire dalla fine degli anni ’90 questo metodo inizia a farsi conoscere anche in Italia, anche se a piccoli passi, per poi avere un boom negli ultimi 3 anni, grazie alla guru della consulenza di immagine, autrice di libri e attiva sui maggiori social, Rossella Migliaccio.

LA “TEORIA DEL COLORE” HA BASI SCIENTIFICHE?

Il colore, dagli antichi usato come vera e propria medicina per curare patologie e stati d’animo, è stato studiato anche per i suoi effetti fisici e psichici sulla persona. Più semplicemente, un colore piuttosto che un altro, ci fa sentire a nostro agio o contrariamente a disagio, ci calza meglio o ci svalorizza. Ma ci siamo mai chiesti perché? Non è il semplice fatto di amare o meno un colore, ma della sua compatibilità con le nostre tonalità di incarnato ed elementi del viso.

Abbiamo mai fatto caso a come certi abiti, nonostante ci stiano bene addosso, ci fanno però sentire “spenti” e “grigi”, mentre altri ci danno l’impressione di esaltare la nostra persona? Questo ragionamento lo possiamo applicare ad una maglia, così come ad un rossetto o ad un colore di capelli. E non parliamo di tinte o di sfumature, ma di toni giusti o meno per il nostro incarnato. Ecco l’esempio concreto dell’applicazione della così detta “scienza del colore”.

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COME UTILIZZARE L’ARMOCROMIA NEL QUOTIDIANO

Ecco quindi uno strumento alla portata di tutti, che consente di scoprire quali nuances sono in armonia con incarnato, occhi e capelli, individuando le sfumature che più valorizzano ed esaltando così le caratteristiche naturali di ognuno.

Dopo un’attenta consulenza da parte di un esperto, ecco che possiamo andare ad agire sulla scelta della giusta tonalità di tinta, trucco, accessori, gioielli e sui colori degli abiti che indossiamo. Una consulenza che, dopo studi e analisi, potrebbe essere anche fatta a casa, usando dei semplici strumenti: una parete bianca di fondo, una t-shirt bianca, un telo bianco per coprire i capelli, luce naturale, palette cromatiche e stoffe colorate. È sempre necessario che la seduta di armocromia venga inoltre effettuata senza trucco, così da analizzare le caratteristiche della pelle al naturale.

Attraverso un uso corretto del colore è poi possibile riorganizzare l’armadio e imparare a valorizzarsi durante gli eventi importanti. Ecco così che potremo dividere il nostro armadio per colori, così come ottimizzare i nostri acquisti, risparmiando sui capi che non ci valorizzano e creando allo stesso tempo uno stile unico e personale.

Ed ora anche tu, non vorresti scoprire a quale stagione appartieni??

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