Il famoso “abbiocco post pranzo”, espressione comunemente utilizzata per indicare la sonnolenza dopo aver mangiato, spesso colpisce sul posto di lavoro anche i più concentrati, attivi e propositivi.
Dopo un pasto più consistente, durante il periodo della digestione o semplicemente per le poche ore di sonno della notte prima, ecco che a volte il sonno si fa sentire e lo sbadiglio è alle porte.
Anche con le migliori intenzioni, si può fare fatica a tenere gli occhi aperti, specialmente in certe fasi della giornata o certi periodi dell’anno.
Se la causa più frequente è proprio un numero insufficiente di ore di sonno o la fatica a metà giornata, ecco che ci sono alcuni piccoli rimedi o accorgimenti con i quali si riesce ad arrivare alla fine del turno mantenendo una buona produttività e combattendo il senso di torpore.
Sonnolenza sul lavoro? Caffè e altri alleati
CAUSE E RIMEDI DEL TORPORE SUL POSTO DI LAVORO
Può essere l’organizzazione lavorativa, la carenza di sonno nelle nottate, il lavoro e gli impegni esterni, la noia momentanea del proprio compito, la ripetizione della mansione, le allergie stagionali o le poche ore di luce.
Insomma, le ragioni possono essere molte e con loro anche i possibili rimedi.
Se la soluzione più efficace è quella di concedersi dei piccoli “power nap”, è anche vero che il 90% delle persone non è in grado di ritagliarsi un momento di riposo per chiudere gli occhi durante la pausa. Gli esperti consigliano quindi, in ufficio di …
- Cercare postazioni soleggiate o comunque vicine ad una finestra o fonte di luce naturale, così da risvegliare l’organismo e mantenerlo il più attivo possibile.
- Durante le pause, meglio “prendere una boccata d’aria fresca”, sfruttando giardini, terrazze o balconi. L’aria rarefatta e pesante infatti, senza ricircolo di aria pulita, porta maggiormente alla sonnolenza ed allo stato di torpore.
- È buona norma concedersi qualche famosa “pausa caffè”. In molti confidano nella salvifica bevanda, utile sì, ma senza abusarne, e da prendere nei momenti giusti della giornata, come a metà mattina e post pranzo.
- Altro consiglio è quello di bere più acqua. Infatti, a volte, l’affaticamento può banalmente essere un segnale di leggera disidratazione, che porta poi a malumore e perdita di concentrazione. Uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition consiglia infatti di bere 8 bicchieri durante l’arco delle ore lavorative, per mantenere così una corretta idratazione.
- La staticità non fa mai bene, nemmeno sul posto di lavoro, dove è consigliato muoversi durante la giornata lavorativa. Non necessariamente facendo dello sport, ma semplicemente una qualsiasi attività che comporti l’interruzione della staticità. Basta anche solo allontanarsi per pochi minuti dalla scrivania per ritrovare lo slancio produttivo e vincere la fatica, salire le scale invece di prendere l’ascensore, andare a riempire la borraccia, piuttosto che fare semplicemente una passeggiata attorno all’edificio dove ha sede l’ufficio.
- Masticare la gomma potrebbe essere un’altra azione salvifica. Sembrerebbe infatti che il movimento mandibolare solleciti la concentrazione e quindi la produttività, risultando persino più efficace del caffè, in termini di durata. Questo perché il movimento masticatorio stimola i nervi e aumenta l’afflusso di sangue al cervello. Come in tutte le cose, però, non bisogna esagerare: gli stessi ricercatori hanno scoperto che masticare per più di 15-20 minuti avrebbe invece un effetto controproducente, perché diminuisce la stimolazione cerebrale.
- Ascoltare musica, ancor meglio se energica e ritmata, aiuta a far passare più veloce il tempo e ne risentirà positivamente anche la produttività. Non è rilevante il genere musicale preferito, quanto il suo ritmo.
- Il cibo è un altro toccasana per la concentrazione. Si raccomandano infatti cibi tendenzialmente leggeri e digeribili, senza saltare i pasti ed evitando fast food. Tutti i nutrizionisti concordano sul fatto che un pasto “corretto” ed energizzante debba includere tutti i nutrienti necessari: carboidrati, proteine e grassi.
- Anche gli spuntini a metà mattina e metà pomeriggio sono una fonte di energia, da incanalare poi nella forza lavoro. Gli esperti affermano infatti che “non si dovrebbero mai lasciare passare più di 4/5 ore senza mangiare”. Barrette, yogurt, frutta e altri piccoli snack aiuteranno quindi a saziare e ad essere più produttivi.
- Variare l’attività svolta, aiuta a mantenere attiva l’attenzione. Fare la stessa cosa per lungo tempo infatti, può farci sentire annoiati o poco attivi. Modificando invece più volte la tipologia di attività svolta, si riuscirà a prevenire la comparsa del malcontento e della sonnolenza.
- Per i più temerari e volenterosi, anche l’esercizio fisico al mattino è un toccasana per la sonnolenza. In questo modo si metterà in moto l’adrenalina e ci si sentirà più vigile durante l’intero arco della giornata.