Se i vostri figli avvertono dolore quando camminano e le loro scarpe sono particolarmente usurate, potrebbe trattarsi di piede piatto.
Questa patologia viene diagnosticata attraverso un esame clinico pediatrico che valuta il bambino sia in posizione eretta sia seduta. Il pediatra osserva il bambino mentre sta fermo e mentre cammina, per valutare l’aspetto dell’arco plantare (normale, insufficiente o assente) e la posizione del calcagno rispetto alla gamba (in linea o valgo). Fino ai 5 anni questa condizione è del tutto normale e costituisce una specifica fase dello sviluppo dei piedi dei bambini. Tuttavia molto spesso i problemi si protraggono nel tempo e non sempre i genitori riescono ad accorgersene tempestivamente.
Oltre all’ortopedia, attraverso l’azione integrata delle tecniche osteopatiche, il piede piatto dei bambini potrà essere gestito in modo ottimale, in quanto il trattamento osteopatico permette di stimolare le strutture muscolari che sostengono la volta plantare. L’osteopata e posturologa Dr.ssa Leydi Natalia Vittori spiega che “l’obiettivo è di riportare il piede del bambino a riprendere gradualmente la forma corretta e attenuare tutti i comportamenti compensativi posti in essere per sopperire al calo della volta plantare o per sfuggire al dolore”.
Nel piede sano, la porzione anteriore, laterale e posteriore della pianta poggiano sul suolo, mentre la superficie interna, a forma di arco, non tocca mai a terra. Nel piede piatto, invece, l’intera o gran parte della superficie plantare appoggia sul terreno. E’ importante controllare anche se il bambino ha un’iperlassità dei legamenti, che comporta un aumento della mobilità delle articolazioni e rappresenta un fattore di rischio per il dolore nel piede piatto.
Nei casi di piede piatto particolarmente accentuato, che necessitano dell’utilizzo di specifici plantari per rafforzare e stimolare la corretta postura, il trattamento osteopatico potrà risultare un valido alleato. La Dr.ssa Leydi Vittori consiglia l’esecuzione di alcuni esercizi come camminare a piedi nudi sull’erba o sulla sabbia, afferrare oggetti con i piedi che, se svolti con costanza e regolarità, potranno ottimizzare i benefici del trattamento osteopatico.
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