Le feste sono ormai finite e, come in un campo di battaglia, non resta che fare il conteggio dei danni subiti: dalle fette di pandoro e panettone, che si trasformeranno in interminabili colazioni per il mese a venire, ai mille antipastini che terremo in frigorifero per la settimana successiva.
Si sa, le feste sono un’occasione di convivialità per godersi il cibo e gli amici ma c’è poi da fare i conti con gennaio e i famosi “buoni propositi”. Dal rotolino di troppo che ci eravamo promessi di eliminare al fastidioso bruciore di stomaco che torna a farci compagnia per ricordarci di tornare, o iniziare, una sana alimentazione.
Bruciore di stomaco
Il dolore e il bruciore di stomaco sono segnali che il nostro corpo ci manda per comunicarci qualcosa di importante; resta solo capire dove e come intervenire.
No, la soluzione non è quella di assumere antiacidi perché, nel lungo periodo, le mucose gastriche rischiano un’infiammazione che non farà altro che peggiorare la sensazione di bruciore. Ciò accade perché l’acido cloridrico, fonte del dolore, agirà direttamente sui tessuti infiammati.
Cosa fare
Assumere un antiacido è sicuramente lecito e concesso ma solo in casi di emergenza, utili a placare il “segnale” iniziale.
Una volta ricevuto il messaggio sarà poi necessario agire per ridurre la produzione dell’acido cloridrico che, oltre a causare il fastidioso bruciore di stomaco, potrebbe provocare problemi di diversa natura: dalla digestione alla difesa dell’apparato gastro-intestinale.
In questi processi possono inserirsi i probiotici, alleati microbiologici che contribuiscono a mantenere il nostro corpo in salute. Il trattamento agisce in profondità e nel rispetto delle mucose gastrointestinali. Per un’azione mirata è necessario selezionare i probiotici specifici da inserire in un corretto piano terapeutico.
Se però il bruciore di stomaco si protrae anche dopo aver terminato l’ultima fetta di panettone e aver seguito la corretta terapia, probabilmente il disturbo non è esclusivamente legato all’ all’Helicobacter pylori.
Rivolgiti a un professionista
Il consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista che sarà in grado di stilare un percorso alimentare personalizzato in cui verranno esclusi i cibi pro-infiammatori, differenti da persona a persona.
Dott. Michele Di Lernia Biologo Nutrizionista, specializzato in biochimica clinica