Meditazione dinamica: liberarsi dallo stress mentale camminando

Camminata meditativa e benefici sull’organismo: armonia tra passi, respiro e ambiente, per raggiungere la calma interiore

Meditazione dinamica: come liberarsi dallo stress mentale camminando
Il momento migliore è invece la mattina, quando la mente è ancora calma, così da iniziare la giornata con il sorriso

Meditazione dinamica: come liberarsi dallo stress mentale camminando; oggi sfatiamo un mito: meditare non è per forza “noioso” e cosa per pochi.

Contrariamente a come è spesso percepita la meditazione, ossia una pratica di rilassamento prettamente statica associata al sonno e al silenzio, ecco che nasce e si diffonde sempre più la sua variante dinamica: svolta attraverso il movimento del corpo e la camminata in sintonia con l’ambiente.

L’obiettivo classico e primario della meditazione è quello di riuscire a concentrare l’attenzione su noi stessi e sulla nostra persona, seguendo sensazioni, percezioni, pensieri ed emozioni, in relazione all’ambiente esterno in cui siamo immersi, al fine di raggiungere un maggior livello di consapevolezza e calma interiore.

Uno dei passaggi necessari è la focalizzazione sulle proprie percezioni, senza farsi distrarre da pensieri e rumori.

Ma quali sono i benefici della meditazione? Il metodo meditativo apporta numerosi effetti positivi all’organismo e alla mente per quanto riguarda la riduzione di stress, ansia, rabbia e paura, così come le differenti forme di dolore fisico e psicologico.

E quando si può cominciare? Non c’è un momento adatto o una fase della vita più predisposta alla meditazione, se non quando si sente la necessità di mettere ordine alla propria mente, tornando ad essere felici e padroni della propria esistenza.

Il periodo adatto a cominciare la pratica, legato a caratteristiche fisiologiche e naturali, è proprio la primavera.

Il momento migliore è invece la mattina, quando la mente è ancora calma, così da iniziare la giornata con il sorriso, o la sera prima di coricarsi, così da addormentarsi con serenità.

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COSA SIGNIFICA MEDITARE

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La meditazione parte dall’idea di ritagliare un momento di quiete solo per sé stessi; gli attrezzi più importanti di cui hai bisogno per fare yoga sono il tuo corpo e la tua mente.
(Rodney Yee)

Tutti abbiamo quella persona che ci racconta di come la meditazione abbia svoltato la sua vita e la percezione delle cose e noi non facciamo altro che ascoltarla e forse, crederci, ma in cuor nostro pensiamo “Non fa per me, non sarei capace di stare fermo/a tutto quel tempo”.

Queste sono credenze comuni, stereotipi attorno ad una pratica ancor poco sviluppata e sottovalutata, ma dall’estremo potenziale.

La meditazione in quanto tale ha origini antichissime.

Nata prima del II millennio a.C. dalle pratiche induiste per risolvere il rapporto conflittuale tra dolore ed esistenza, la meditazione parte dall’idea di ritagliare un momento di quiete solo per sé stessi, fuori dal caos della vita e dei problemi lavorativi o familiari.

Un angolo di relax e confort in solitudine con il proprio corpo e la propria mente, di immersione totale con l’ambiente in cui ci si trova, meglio ancora se circondati dalla natura.

Concedersi un momento della giornata per sé, non può che offrire benefici alla nostra salute, sia fisica che mentale ed è un modo per volersi bene.

Uno dei primi scogli da superare per praticare la meditazione è l’iperattività e il voler sempre essere in movimento e in produzione di idee e cose.

Una problematica sempre più diffusa nella società odierna, in cui siamo troppo pensierosi e indaffarati per starcene “seduti per minuti interminabili con gli occhi chiusi senza pensare a nulla”.

Ecco perché allora nasce la meditazione in movimento, tramite la pratica di trekking.

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COME SI FA?

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Il segreto per portare le nostre passeggiate al livello mentale successivo è focalizzare l’attenzione sul gesto del camminare, senza pensare ad altro,

Se la meditazione statica non rientra nei nostri standard, perché non avvicinarsi ad una forma di movimento che collega corpo e mente, per un benessere totalizzante!?

Ancor meglio se praticato nella natura, che ha ulteriori effetti benefici per il nostro organismo.

Passeggiare in montagna in solitaria per esempio, è un’ottima occasione per praticare meditazione, perché è un’attività che si svolge a contatto con la natura e viene scandita dalla respirazione prolungata nel tempo.

Ma cosa differenzia una semplice passeggiata da un vero e proprio esercizio di meditazione svolto all’aria aperta? Tutto sta nel respiro.

Il segreto per portare le nostre passeggiate al livello mentale successivo è focalizzare l’attenzione sul gesto del camminare, senza pensare ad altro, godendosi il panorama e la bellezza di ciò che circonda, cercando di tornare sul respiro se la mente parte e vaga verso pensieri esterni, stress e preoccupazioni.

Qualche consiglio pratico degli esperti? Mantenere un andamento ritmico, così da sentire il rumore dei propri passi e la pressione dei piedi sul suolo, che accompagneranno il respiro ed il battito cardiaco.

Concentrarsi poi sull’ambiente circostante: notare la qualità dell’aria, i profumi, i colori della natura, focalizzandosi su un aspetto alla volta, di modo da percepire tutto con estrema intensità e cura.

E se la mente dovesse divagare, basterà ripartire da capo, concentrandosi sul rumore dei nostri passi, e tutto prenderà di nuovo forma da sé.

Un errore da non commettere è arrabbiarsi con sé stessi, per il fatto di essere caduti in distrazione.

Distogliere l’attenzione da ciò che facciamo spesso è normale, ma il fatto di rimarcarlo aumenterà solo la frustrazione, con conseguente perdita di motivazione e stimoli nella pratica meditativa. 

Le prime volte che si pratica la camminata meditativa, è consigliato ritagliarsi almeno 20 minuti di tempo e non cercare di incastrarla in altre attività quotidiane.

Quando però si è presa confidenza con la disciplina si può compiere quando si vuole, anche banalmente nel tragitto casa-ufficio nel caso lo si compia a piedi, durante una passeggiata tra le vetrine della città o, perché no, in giardino di casa propria.

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L’obiettivo primario della camminata meditativa è infatti quello di raggiungere l’equilibrio tra il proprio io interiore, il corpo ed il mondo circostante
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“MEDITARE FA BENE ALLA SALUTE”, LO DICE ANCHE LA SCIENZA

Se fino a qualche decennio fa la meditazione era una pratica prettamente collegata a monaci e figure spirituali, oggi è una pratica apprezzata per i suoi molteplici benefici, anche in ambito medico.

La scienza attesterebbe che il concentrarsi sul “qui e ora” aiuterebbe la mente ad allontanare la “deriva attenzionale”, ovvero quella tendenza della mente a divagare altrove e a perdersi in preoccupazioni per ciò che non c’è, perché ancorata al passato o ad azioni future.

Da uno studio condotto presso l’università di Harvard e pubblicato nel 2010, secondo la scienza “una mente distratta è una mente infelice”. Chi medita regolarmente infatti, ha una minore tendenza a portare rancore, a somatizzare lo stress e di conseguenza ad ammalarsi.

Sempre secondi alcuni studi, per vedere i benefici della meditazione basterebbero in media 2 mesi di pratica. Oltre che sul fisico, è fondamentale concentrarsi anche sulle emozioni provate, vivendole liberamente e riuscendo a codificarle senza barriere.

Il corpo infatti, spesso ci parla, ma noi non siamo sempre in grado di ascoltarlo e soddisfare i suoi bisogni.

L’obiettivo primario della camminata meditativa è infatti quello di raggiungere l’equilibrio tra il proprio io interiore, il corpo ed il mondo circostante, in modo che la mente si senta in uno stato di quiete, tranquillità e chiarezza completa.

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MEDITAZIONE STATICA O DINAMICA? QUALE PREDILIGERE

La meditazione permette di ricaricare corpo e mente, concentrandosi sull’io e sulla propria persona

Il metodo classico di meditazione, conosciuto dai più, si esegue stando seduti in posizione rilassata, tenendo generalmente gli occhi chiusi, con l’obiettivo di lasciare fuori il mondo esterno e focalizzarsi sull’io e sulla propria respirazione.

Al contrario, durante la meditazione dinamica attraverso camminata, gli occhi sono mantenuti aperti e sono parte integrante del processo di presa di consapevolezza. Pur cercando di non lasciarsi condizionare, è necessario infatti rendersi conto di ciò che succede attorno e prenderne parte in armonia.

Un’altra differenza, che si potrebbe però definire più un vantaggio, è che la camminata meditativa per la maggior parte delle persone è molto più semplice da svolgere, poiché quando il corpo è in movimento è più facile essere consapevoli di quello che sta accadendo in esso e attorno ad esso, rispetto a quando si è fermi e le sensazioni percepite sono molto più sottili e quasi impalpabili.

Insomma, statica o dinamica che sia, la meditazione permette di ricaricare corpo e mente, concentrandosi sull’io e sulla propria persona. Se anche tu hai bisogno di mettere in ordine il puzzle dentro di te, è il momento giusto per iniziare!

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